mercoledì 19 agosto 2015

Orizzonte48: PERCHE' ESSI VIVONO

Orizzonte48: PERCHE' ESSI VIVONO: €SSI vivono perchè non siete più in grado di distinguere i vostri pensieri dai loro slogan. E siccome i vostri pensieri - intessu...

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Orizzonte48: "MA DOVE SI VA PUNTANDO SULLA DOMANDA INTERNA"? E ...:     http://ourfiniteworld.com/2015/02/05/charts-showing-the-long-term-gdp-energy-tie-part-2-a-new-theory-of-energy-and-the-economy/ ...

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Orizzonte48: LA RICRESCITA FENICE ALLA PROVA DELL'€UROPA ORDOLI...: 1. La notizia ormai la sapete: il 2° trimestre del 2015 riserva all'Italia-€urofizzata una "crescita" dello 0,2% (provvis...

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Orizzonte48: DOMANI "TI PAGO", DOMANI DIGIUNA GIOVANNI. TRA €LE...: 1. Lobensapete che la Cina ha avviato una fase di svalutazione della sua moneta : e dico "fase" perché le svalutazioni, ...

mercoledì 29 aprile 2015

“Ma chi ha ideato l’Euro e la sua struttura?

In un mio precedente articolo, pubblicato su questa rivista e intitolato “I gravissimi aspetti di criticità dell’Euro spiegati a mia figlia di un anno” (http://scenarieconomici.it/i-gravissimi-aspetti-criticita-delleuro-spiegati-mia-figlia-anno-giuseppe-palma/), ho spiegato il crimine dell’Euro cercando di renderlo comprensibile a tutti.
Riepilogando, questo Euro è una moneta che costringe tutti gli Stati dell’Eurozona ad andarsi a cercare la moneta. Come? In due modi: a) tassando i cittadini, quindi aumentando tasse e imposte, tagliando le voci di spesa pubblica più sensibili (es. sanità, scuola, università, pensioni, giustizia etc…), introducendo sistemi giacobini di accertamento fiscale (es. redditometro, spesometro, controllo sui c/c, limite di utilizzo del denaro contante a 999,00 euro etc) e così via…; b) prendendo in prestito la moneta dai mercati dei capitali privati (es. banche private), ai quali va restituita con gli interessi che vengono fissati sulla base della potenziale affidabilità di ciascuno Stato. E come fa lo Stato a reperire la moneta che deve restituire ai mercati dei capitali privati che gliel’hanno prestata? Semplice: se la va a prendere dai cittadini come ho spiegato pocanzi [punto a) ut supra].
In pratica, se prima dell’avvento dell’UE e dell’Euro gli Stati nazionali potevano liberamente disporre – teoricamente in misura illimitata – della propria moneta per far fronte non solo al pagamento del debito pubblico, ma anche e soprattutto per risolvere tutti i problemi socio-economici dei propri cittadini (come ad esempio creare piena occupazione), oggi gli Stati che hanno aderito all’Euro sono soggetti a coloro che la moneta gliela devono prestare (i mercati dei capitali privati). Capito il crimine? Pazzesco, ma è così! Lo Stato a sovranità monetaria è titolare della propria moneta e può disporne liberamente come meglio crede, infatti – attraverso la propria Banca Centrale o il Ministero del Tesoro – può stampare moneta illimitatamente e creare – ad esempio – piena occupazione, generando maggiore debito che però costituisce ricchezza concreta per i cittadini. A questo punto, come fa lo Stato a sovranità monetaria a pagare quel debito? Nessun problema, infatti è lo Stato stesso a farsi garante del proprio debito pubblico. Come? Stampando moneta (pigiando semplicemente il tasto di un computer) ed acquistando l’intero ammontare del suo debito, senza intaccare né lo stato sociale né le tasche dei cittadini (Giappone docet!). Esempio: il mio debito pubblico è in Lire? Bene. Stampo autonomamente Lire ed acquisto tutto il mio debito pubblico, senza andare a prendere la moneta dai cittadini. Problema risolto. Ma allora qualcuno si chiederà: “A cosa servono le tasse negli Stati a sovranità monetaria se è lo Stato stesso che provvede a tutto attraverso la stampa di moneta?”. La risposta è semplice: le tasse, negli Stati a sovranità monetaria, non servono affatto a pagare gli ospedali, gli stipendi dei dipendenti pubblici o le pensioni, bensì solo a non creare altro debito pubblico. Stop! Null’altro! Ciò detto, il famigerato debito pubblico è invece una iattura per gli Stati privi di sovranità monetaria (perché non possono creare dal nulla quella medesima moneta con la quale pagare il debito), mentre non costituisce alcun problema – come abbiamo visto – per gli Stati a sovranità monetaria (ut supra). In linguaggio tecnico si dice che la Banca Centrale di uno Stato a sovranità monetaria funge da prestatrice di ultima istanza, mentre in tutta l’Eurozona la predetta funzione non è affatto esercitata dalla BCE (che non è una vera Banca Centrale) bensì dai cittadini. Per di più, e tenetelo bene a mente, l’Euro – essendo stati fissati i tassi di cambio irrevocabili tra la moneta unica e le monete di ciascuno Stato aderente – impedisce a ciascuno Stato dell’Eurozona di far leva sulla svalutazione monetaria al fine di far crescere le esportazioni (che sono essenziali per la crescita dell’occupazione e quindi del PIL), con la conseguenza che per essere competitivi si è costretti a far leva sulla svalutazione del lavoro, quindi dei salari e della qualità occupazionale.

Fatta questa breve ma doverosa premessa (che tornerà molto utile più avanti), la domanda che spesso mi viene posta è la seguente: “Ma chi ha ideato l’Euro e la sua struttura, non ha messo in conto che se i cittadini si impoveriscono e non spendono, prima o poi le conseguenze ricadono tutte sul sistema, che è quindi destinato a crollare?”. La risposta è inquietante: NO, infatti la fregatura è dietro l’angolo. Coloro che hanno ideato questo Euro e questa struttura monetaria avevano già messo in conto le conseguenze drammatiche cui saremmo giunti, quindi hanno preparato la realizzazione di un piano molto complesso (ma nemmeno tanto) che renderà impossibile il crollo non solo del sistema-Euro, ma anche dell’intero impianto disegnato dai Trattati dell’UE, in quanto il sistema stesso – inteso nel suo insieme a livello di banche private, finanza, multinazionali e istituzioni politiche sovranazionali che ne sono al soldo – si garantirà una lauto e duraturo benessere al di là delle condizioni sociali ed economiche dei popoli.
Ma come è possibile tutto questo? Adesso ve lo spiego.
Faccio un esempio semplicissimo: se andate alle poste, in tribunale o in ospedale, vi renderete conto che c’è sempre una fila insopportabile da dover fare perché lo Stato non può permettersi l’assunzione di nuovo personale (dobbiamo stare all’interno del parametro del 3% del rapporto deficit/PIL e dobbiamo assicurare il pareggio di bilancio), e poi vi rimandano a casa perché mancano dei documenti oppure dovete tornare dopo sei mesi e così via, fino a quando non arrivate all’esasperazione. Bene. Ecco che un giorno qualunque, durante il telegiornale, esce un politico nuovo o riciclato che vi dice: “Basta con i disservizi! Basta con le file interminabili! E’ giunta l’ora di dare risposte concrete ai cittadini. Privatizziamo i servizi pubblici essenziali, con regolari bandi di gara, e rendiamo efficienti i servizi e comoda la vita di tutti i cittadini”. Il popolo esulta e vota quel politico!
Sappiate che quel millantatore vi sta prendendo in giro. Perché? Adesso ve lo spiego.
I servizi pubblici essenziali (sanità, poste, trasporti, giustizia, luce, acqua etc…) sono servizi di cui il cittadino non può fare a meno, quindi deve necessariamente usufruirne. Potete fare a meno dell’autobus o del treno? Potete fare a meno del tribunale o dell’ospedale? Potete fare a meno delle poste? Potete fare a meno dell’acqua? Certo che no! Poveri o ricchi che siate, delle poste, della sanità e dell’acqua non potrete mai fare a meno, né oggi né domani. Coloro che hanno ideato l’Euro e questa struttura monetaria sanno benissimo che, mettendo le mani sui servizi pubblici essenziali, si garantiranno – per sempre – il loro lauto guadagno ed il loro benessere infinito, indipendentemente dalla situazione dell’economia reale e dello stato in cui versano i cittadini. Ciò detto, la strategia è proprio questa: far diventare insopportabili i disagi scaturenti dall’erogazione dei servizi pubblici essenziali da parte dello Stato, e rendere conseguentemente accettabile nelle coscienze dei popoli la loro privatizzazione, in modo tale che a gestire trasporti, ospedali, poste, acqua etc siano i privati, quindi quelle grosse e potenti multinazionali che hanno a libro paga i politici sia delle istituzioni sovranazionali che quelli delle istituzioni nazionali.

Questo fenomeno si chiama CAPTIVE DEMAND, cioè guadagni garantiti a tavolino per i privati (indipendentemente dagli andamenti del mercato) che faranno finta di farsi concorrenza tra di loro mentre si metteranno d’accordo (cartelli) per il continuo e graduale aumento delle tariffe, con conseguente aumento dei loro guadagni. E se il popolo muore o vive male, affar suo!
Tutto ciò consentirà, tornando all’Euro, di poter condurre a compimento il crimine del Secolo senza alcuna difficoltà, infatti le nuove politiche europee (tra cui quelle italiane) sul lavoro, sulle privatizzazioni e sulle liberalizzazioni vanno esattamente in questa direzione. Perché sia garantita la competitività delle nostre merci rispetto a quelle prodotte all’estero (a beneficio delle esportazioni e quindi del PIL), non potendo gli Stati dell’Eurozona far leva sulla svalutazione monetaria fanno leva sulla svalutazione del lavoro, quindi dei salari e delle garanzie contrattuali. I lavoratori europei saranno dunque costretti ad accettare posti di lavoro precari e sottopagati (e questo sta già avvenendo), subendo continuamente i ricatti di quello che un tempo si diceva “il padrone”, e ciò non produrrà alcuna conseguenza negativa per il sistema, infatti – seppur schiavizzati e sottopagati – i cittadini avranno sempre e comunque bisogno di usufruire dei servizi pubblici essenziali, quindi l’intero sistema UE-Euro sarà salvo. Per l’eternità.
Cosa si può fare per evitare che questo scenario diventi realtà? Semplice. Porre in essere queste cinque semplicissime misure: 1) impedire che si giunga alla privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e alle cosiddette liberalizzazioni; 2) dar vita ad una legislazione sul lavoro che garantisca al lavoratore tutte le tutele necessarie per conservare concretamente il proprio posto di lavoro, quindi fissare un tetto minimo e dignitoso di retribuzione salariale (nel rispetto del dettato costituzionale) sotto il quale non vi può essere alcun tipo di rapporto lavorativo e fissare inoltre il limite massimo della settimana lavorativa a 35 ore ; 3) rendere illegittimi i contratti a termine, gli stage e tutti i contratti atipici, prevedendo l’unica tipologia contrattuale del lavoro a tempo indeterminato, fatti ovviamente salvi i periodi di prova; 4) inasprire le sanzioni nei confronti delle imprese che pongono in essere licenziamenti illegittimi (discriminatori, disciplinari ed economici), reintroducendo la tutela reale del reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato; 5) abrogare – attraverso la procedura aggravata prevista dall’art. 138 della Costituzione – la norma costituzionale del pareggio di bilancio introdotta in Costituzione nel 2012.

Se si pongono in essere le cinque misure sopra brevemente elencate (e trattasi di misure pienamente conformi alla nostra Costituzione), sarebbe addirittura superfluo discutere sull’uscita dell’Italia dall’Euro: il sistema UE-Euro crollerebbe su se stesso e l’abbandono della moneta unica diverrebbe addirittura una necessità. Una volta riappropriatici della nostra sovranità monetaria, economica e politica, potremmo quindi realizzare un piano di piena occupazione e ristabilire la legalità costituzionale. Come vedete i rimedi esistono. E’ sufficiente ritornare ad applicare concretamente i dettami costituzionali.

Da studioso di storia della Rivoluzione francese, è evidente che l’Aristocrazia europea (che un tempo si chiamava Ancien Régime), dopo due Secoli in cui il popolo l’aveva confinata ad un ruolo marginale, è tornata prepotentemente a dettare ed imporre le sue regole sostituendosi alla sovranità popolare. Certo, nel frattempo ha mutato vesti ed affinato gli strumenti adeguandoli ai tempi, ma lo scopo è sempre lo stesso: il benessere di pochissimi a scapito della democrazia, della sovranità popolare, del lavoro e del benessere diffuso!

Udite! Udite! Lo spread BTP/BUND a fine febbraio 2015 è sceso sotto i 100 punti base; il PIL italiano nel primo trimestre del 2015 registra un + 0,1%. Evviva! Evviva!
Esulta popolo. Esulta! 

Giuseppe PALMA

venerdì 10 aprile 2015

EUROGLUT

PAOLO BARNARD


PROFUMO CHE COPRE PUZZA, PUZZA SEMPRE, PROFUMO SU PUZZA ANCORA. EUROGLUT E IL RESTO DELLA TRAGEDIA.

Premessa: tratto qui di EUROGLUT, una cavolata del valore di oltre 5-10.000 miliardi di euro con conseguenze macroeconomiche globali per la gente VERA, una cosa seria, ma non certo tanto quando lo scandalo Grandi Opere, che per carità, quello sì che sono soldi e danni. Per cui i M5S mi perdonino se distraggo 16 italiani dai terrificanti ladri di fagioli che loro, indomiti, perseguono. E tu piccolo imprenditore mi RACCOMANDO: mica mai ingrandire il tuo orizzonte, non si sa mai che tu capisca il VERO motivo per cui oggi hai perso il 24% di produzione e hai tasse dal 45 al 70%. Ora umilmente continuo con ste cazzatine che si mangiano l’Italia 200 volte. 
Definiamo il contesto dell’Eurozona e UE, tanto per ricordarci i fondamentali, e in modo originale.
Mi è venuta in mente un’immagine tratta dalle corti del ‘600 o del ‘700, quando la nobiltà che non conosceva il concetto del lavarsi usava sudare, cagare, pisciare, senza mai pulirsi – il bagno era inaudito. Elisabetta I d’Inghilterra una volta dichiarò “Ho incontrato il Re di Francia, puzzava come una capra. Io mi faccio il bagno una volta all’anno, ma sti francesi non potrebbero farlo anche loro?”. Cosa facevano a quei tempi per sopprimere l’olezzo demoniaco che emanavano? Si spruzzavano profumo sulle pelli puzzolenti, che però tornavano mefitiche alla seconda defecazione o al primo sudore, e allora questi nobili vi spruzzavano altro profumo, poi cagavano ancora e poi altro profumo… in un circolo vizioso da vomitare, sinceramente. Compreso? Ecco…
… Questa è ESATTAMENTE la politica economica dell’Eurozona contemporanea, identica. Fanno, come da precedente metafora, ‘cagate e pisciate’ d’economia una in fila all’altra (Austerità, no spesa di Stato, Super export, MES, salvataggi di banche putrefatte, miliardi agli speculatori…), creando fogne sociali (le ‘riforme’, licenziamenti, tagli ai salari, meno sanità, meno servizi pubblici, tagli pensioni, patto di stabilità dei Comuni, privatizzazioni regalate agli speculatori…), che poi cercano di coprire con una spruzzata di profumo (i COSMETICI MONETARI, come T-LTRO, OMT, QE di Draghi, il patetico Job Act del Renzino…), ma poi l’Europa puzza ancora e peggio di prima, e mica la LAVANO (stop euro, stop Austerità, Investimenti Pubblici a Deficit Positivo, quindi più Deficit e non meno Deficit!, programmi di Stato di Piena Occupazione, salari ‘alla Henry Ford’, Finanza Funzionale alla Abba Lerner, nazionalizzazione banche nell’Interesse pubblico…), no, mica mai LAVARSI! Spruzzano altro profumo monetario sulla montante cacca, da coprire con altro profumo, su altro piscio, su altra puzza sociale, con altro profumo ecc. ecc. Questo fa Mario Draghi per primo, e la tecnocrazia di Bruxelles a seguito, e  i 4 dementi economisti italiani che li seguono. Capita la metafora? In essa, per riassumere:
‘cacca e piscia’ della UE sono le Austerità (vedi sopra)
la puzza insopportabile sono le fogne sociali che creano (vedi sopra)
il profumo che vi spruzzano sopra di continuo è la POLITICA COSMETICA MONETARIA, che NON E’ ECONOMIA REALE PER LA GENTE, ma solo per le elite.
Prima di arrivare all’EUROGLUT, un minuto. Perché? Bè, voi sapete che Paolo Barnard scrive temi salva vita e salva nazione affinché siano capiti anche da un quindicenne, per cui qui di seguito per prima cosa scriverò cosa è ESSENZIALE che voi cittadini capiate di quanto detto sopra. Perché è quello che conta. Poi alla fine, qualche dettaglio in più.
1) Siamo, come è ormai noto anche ai ricci di mare, in una dittatura finanziaria europea, armata di moneta unica euro, che ha sottratto all’Italia non solo il portafoglio, ma anche le sovranità parlamentari, costituzionali e popolari. Sapete che esistono due economie al mondo: quella REALE di: case, sanità, salari, servizi, beni, cibo, tecnologie, istruzione, strade, infrastrutture ecc.; e quella MONETARIA, che non produce nulla, neppure un panino al prosciutto, ma solo: algoritmi e trucchi per moltiplicare soldi fittizi nelle tasche del Mercato/Speculatori.
2) La dittatura dell’Eurozona pratica SOLO economia MONETARIA, e solo per gli interessi di pochi. Questo, come capiscono anche le cozze alla tarantina, crea disastri all’economia REALE, cioè a noi, gente, famiglie, aziende, figli. L’economia monetaria NON E’ ECONOMIA REALE.
Quando questi disastri divengono, come ovvio, immani, come vediamo da almeno 8 anni della famosa Crisi – con disoccupazione a record africani, fallimenti come piovesse, perdita di diritti, laureati con 600 euro al mese, risparmi di famiglie erosi fino al nulla, esodati, PIL sotto lo zero, Sanità allo sfascio, ecc. – allora cosa fa la dittatura europea? Impiega ancora altra economia MONETARIA come ‘profumo’ per mitigare per qualche mese i disastri di cui sopra. Ma è tutto inutile. Per fare un altro esempio in metafora, esiste in inglese un’espressione che rende bene l’idea: “To paper over something”. Cioè: tu stai attaccando carta da parati, fai una porcheria piena di bozzi, buchi ecc.. e cosa fai per rimediare? NON cambi certo tecnica, ma gli incolli sopra (paper over) un altro pezzo di carta per nascondere il ‘marone’ orrendo che hai fatto. Ma poi ti ritrovi con una cosa schifosa, e che fai? Gli incolli sopra ancora altra carta… Insomma viene fuori un bubbone inguardabile. Quello appunto che fanno la tecnocrazia delle Austerità e la BCE di Mario Draghi come detto sopra.
E così andiamo avanti, penosamente, ignari, impotenti, sul fatto che la vita di centinaia di milioni di noi, et aziende, viene gestita da sti pazzi, criminali, che sfondano i nostri muri di casa con le loro politiche, poi tentano di rimediare col Pongo, ma poi tutto crolla, e ci mettono altro Pongo e via così in eterno, complice la stampa e i media innominabili.
Ed eccoci all’Euroglut. Euro vuol dire euro. Glut vuol dire ‘sovrabbondanza’. 
E’ una trovata della prodigiosa banca privata della ‘Cermania Teteska della Kulona Merkel’, cioè quell’ascesso cosmico di banca con un’esposizione ai derivati esplosivi che vale 20 volte il PIL tedesco e che si chiama Deutsche Bank. La Deutsche B, cioè la banca più fallita del mondo, ci avvisa qualche mese fa del pericolo del…
EUROGLUT!!!
Dicono sostanzialmente questo: l’Eurozona ha un surplus di esportazioni colossale, cioè esporta merci e servizi al resto del mondo molto più di quanto compri merci e servizi dal resto del mondo. Tutti i soldi che guadagna esportando molto di più di quanto importa, vengono messi dall’Eurozona in cassette di risparmio immense. A questi ‘fantastiliardi’ risparmiati nella zona euro, si aggiungono tutti i soldi ‘facili’ che la BCE di Mario Draghi sta oggi riversando nelle banche per mezzo del T-LTRO e soprattutto del QE (leggere miei pezzi precedenti), che sono in sostanza iniezioni colossali di soldi liquidi nelle casse bancarie, ma anche, MINIMAMENTE, nel settore privato di cittadini e aziende. Quindi, argomenta la Deutsche Bank, ci troviamo in Europa con delle quantità di euro in circolazione di dimensioni ciclopiche. E cosa faranno i possessori di questi oceani di euro? Li venderanno in giro per il mondo (flussi di euro fuori dalla UE) per comprare questo e quello, causando però il deprezzamento dell’euro (più vendi una moneta meno vale). Questo dikono gli specialisten tella krante banka teteska.
Valutiamo in termini ponderati queste affermazioni. Giudizio accademico: buffonate.
Adesso l’Europa si trova in un marasma di: troppe esportazioni (danno certo all’economia) con il valore dell’euro che collassa; tassi ormai talmente bassi che in alcuni Paesi cominciamo a vedere i correntisti che pagano la banca per tenergli i soldi; deflazione dei prezzi; un’alluvione di euro in circolazione dovuta al super export e alle politiche di Draghi di oceani di euro facili nelle tasche dei soliti noti… insomma una GLUT sovrabbondanza di euro inaudita che creerà una sequela infinita di problemi a noi, al mondo. E cosa faranno Bruxelles e Draghi?..... Ancora più GLUT…!! Cioè:
PAPER OVER… profumo su mutande intrise di piscio e cacca…  cioè altri TRUCCHI MONETARI INSULSI per coprire per un po’ di tempo il marcio e la puzza, come sempre.
Sappiate infatti, che al contrario di quanto affermato dalla Deutsche Bank, l’EUROGLUT ci porterà:
A) ancor meno crescita. EUROGLUT viene in parte dal super export della UE, cioè un surplus di export. Ma la VERA economia e i bilanci settoriali ci insegnano che se da una parte esiste un surplus, per forza ci deve essere una perdita da un’altra parte (come in una partita a carte: se uno vince, qualcun altro deve perdere per forza). E chi sta pagando il surplus dell’export UE? In primo luogo le perdite dei Paesi esteri che ci comprano più cose di quante ce ne vendono. Ma ANCHE  le perdite dei lavoratori europei e delle economie nazionali UE, che per poter esportare tanto devono essere COMPETITIVI, che si traduce in: tagli ai salari europei a tutto spiano (l’industriale deve far costare poco il suo prodotto), e depressione dei consumi (se consumiamo noi le nostre cose, non ce ne rimangono tante da esportare). Due siluri d’impoverimento europeo certo. Infatti lo vediamo, si chiama… Crisi.
B) non al deprezzamento dell’euro, ma al suo APPREZZAMENTO (cioè aumento di valore rispetto ad altre monete). Qui dobbiamo ricordarci del concetto del ‘Hard to Get’, cioè ‘Difficile da ottenere’. Tutta questa GLUT sovrabbondanza di euro a tassi bassissimi finiscono in primo luogo nelle banche o nelle casse dei grandi esportatori, i quali non è affatto garantito che li spendano, quindi ai cittadini e in circolo non arrivano tanti euro. Questi euro diventano difficili da ottenere per noi gente (Hard to get). Quindi l’effetto svalutativo di tanta moneta in giro non si avvera proprio perché una cosa difficile da trovare in genere si apprezza, non si deprezza. 

C) non a enormi flussi di euro fuori dalla UE. Infatti gli esportatori europei hanno enormi spese interne da pagare e le devono pagare in euro, quindi vogliono che ciò che incassano sia in euro (ovvio, vivono nella UE). Allora venderanno i dollari o gli Yen o le Corone guadagnati con l’export per avere euro, e questo sottrae euro dal Mercato, facendoli di nuovo diventare difficili da ottenere (Hard to get)… altro che enormi flussi di euro fuori dalla UE. E siccome TUTTI gli esportatori d’Europa necessitano di euro per i motivi sopraccitati e venderanno le monete straniere guadagnate, l’euro tornerà ad APPREZZARSI! Quindi l’effetto svalutativo di tanta moneta in giro non si avvera, come invece dice la banka teteska…

D) e soprattutto a nessuna crescita VERA per la VERA economia delle persone/aziende, cioè per coloro che necessitano/producono le VERE cose che ci servono per vivere, curarci, star bene, e avere democrazia e diritti! Perché? Perché noi viviamo di cibo e tetti sopra la testa, ma se questa UE esporta le cose essenziali a man bassa, ce ne saranno MENO PER NOI! Forza, dimostratemi che con gli Yen guadagnati dall’export dal miliardario della Tod’s tu o voi vi comprerete casa, pagherete il mutuo, manterrete un figlio disoccupato o potrete pagare la TAC urgente. Forza! Quando soprattutto, come detto sopra, i miliardi della Tod’s vengono dal DEPREZZAMENTO del salario dei suoi operai italiani e dal calo dei consumi italiani. Forza.
E) Infine, per essere brevi. Tutta la povertà per centinaia di milioni di famiglie europee derivante dai disastri MONETARI dell’Eurozona di Draghi renderanno l’euro ancora più ‘Hard to get’, cioè sempre meno circolante perché la gente non ha più da spendere come prima. E se circola di meno, diventerà sempre più costoso, altro che deprezzamento dell’euro.
Ma dove andiamo così? No, dico, non Draghi o Renzi o Juncker. Io e voi? Ma possibile che gli italiani, i datori di lavoro, gli operai, non capiscano che ci stanno uccidendo? (possibile, per un popolo di scemi e grillini… possibilissimo. Si tengano l’EUROGLUT ora)
Soluzione per lo 0,2% che capisce: STOP EUROZONA – STOP POLITICA MONETARIA COME UNICA TERAPIA – TUTTI I GOVERNI RISCOPRANO LA POLITICA DELL’ECONOMIA REALE (possibilmente la Mosler Economics per l’Interesse Pubblico). La guida la trovate qui: http://paolobarnard.info/docs/programma_memmt_orig.pdf
Ciao


Orizzonte48: CITTA' GLOBALI E LA DENAZIONALIZZAZIONE-GLOBALIZZA...

LUCIANO BARRA CARACCIOLO







Orizzonte48: CITTA' GLOBALI E LA DENAZIONALIZZAZIONE-GLOBALIZZA...:   I. Che il trilemma di Rodrik sia così facilmente dimenticato, o piuttosto ignorato , a sinistra, è un fatto di cui, in qualche modo ...


















giovedì 9 aprile 2015

giovedì 2 aprile 2015

“uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare”


GIUSEPPE PALMA 





Un’eventuale uscita dall’Euro del nostro Paese andrebbe valutata anche – e soprattutto – tenendo conto di un importante principio del nostro ordinamento giuridico, ossia quello della Lex Monetae regolato dagli artt. 1277 e seguenti del codice civile.


In pratica lo Stato italiano, qualora decidesse di abbandonare l’Euro, dovrà applicare il principio della Lex Monetae in base al quale – scrive il prof. Alberto Bagnai – “uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare”.

Ma andiamo per gradi. Leggiamo l’art. 1277 co. I e II c.c. “I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale. Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima”.


Questo articolo si applicherebbe qualora deflagrasse l’intera Eurozona con la conseguenza che non vi sarebbe più la moneta unica e quindi questa non avrebbe più corso legale in nessuno degli Stati che vi avevano aderito. In tal caso i pagamenti andrebbero fatti in moneta legale (ad esempio la nuova Lira) ragguagliata per valore all’Euro, e il rapporto di cambio sarebbe uno a uno (il cosiddettochangeover, cioè il cambio “in uscita” e non, come sostengono alcuni sprovveduti, il cambio “in entrata”).
Ciò detto, qualora vi fosse la deflagrazione di tutta l’Eurozona (e quindi la fine dell’Euro), per noi non ci sarebbero eccessivi problemi perché troverebbe applicazione la norma di cui all’art. 1277 c.c.! I problemi sorgerebbero invece – quanto meno in apparenza – qualora ad uscire fosse l’Italia con parallela sopravvivenza dell’Eurozona e della moneta unica.

A tal proposito leggiamo l’art. 1278 c.c. “Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale, al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento”.
In tal caso il debitore potrebbe optare di pagare in Euro (e ciò sarebbe una iattura) oppure in moneta legale (la nuova Lira), con il rischio della svalutazione di questa nuova moneta (svalutazione che in tal caso rappresenterebbe un’ulteriore iattura).
Attenzione però! La chiave di svolta ce la fornisce uno dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico, ossia lex specialis derogat generali (la norma speciale deroga quella generale), richiamato espressamente e specificatamente in merito a questo tema dall’art. 1281 co. I c.c. “Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i principi derivanti da leggi speciali”.

Bene! Cosa vuol dire? Ce lo spiega molto chiaramente il prof. Alberto Bagnai in un suo articolo: “Lo Stato ovviamente dovrà, nel decreto di uscita, prevedere una deroga all’art. 1278 c.c. stabilendo che i rapporti di debito e di credito in euro disciplinati dal Codice Civile saranno regolati in nuove lire al cambio previsto alla data del changeover (cioè uno a uno), e non a quella della scadenza del pagamento (che incorporerebbe la svalutazione). Perché dico ovviamente? Perché se non lo facesse condannerebbe all’insolvenza una quantità abnorme di famiglie e di imprese” 


Ciò premesso, chi fa “terrorismo mediatico” contro l’eventualità di un’uscita dell’Italia dall’Euro ignora il principio della Lex Monetae oppure, come credo, è in totale mala fede! Teniamo alta la guardia perché non vorrei che, in una votazione notturna o in un comma “nascosto” degli annuali mille-proroghe, Governo e/o Parlamento modifichino o esautorino gli artt. 1277 e seguenti del codice civile.

A tal proposito è bene inoltre che si presti la massima attenzione anche a coloro che – propinandoci soluzioni “miracolose” per uscire dalla crisi – parlano dei cosiddetti eurobond, cioè conversioni del nostro debito pubblico in titoli comuni. E’ pur vero che oggi il nostro debito pubblico è in Euro (che per noi è una moneta straniera perché dobbiamo addirittura prenderla in prestito dai mercati dei capitali privati), ma è altrettanto vero che esso è ancora regolato dalla giurisdizione italiana, mentre – come scrive il prof. Antonio Maria Rinaldi – “con la conversione in emissioni comuni (eurobond), si tramuterebbe in giurisdizione internazionale e non più convertibile in valuta nazionale in caso di uscita poiché non più applicabile il principio di Lex Monetae previsto dagli artt.1277 e 1278 del nostro codice civile. Si tratterebbe dell’abdicazione più totale di qualsiasi residuo di sovranità […]” (http://www.formiche.net/2014/04/08/ecco-cosa-ci-aspetta-le-elezioni-europee-il-micidiale-erf/).

Inoltre, qualora l’Italia decidesse di uscire dall’Euro, dovrebbe immediatamente imporre la tassazione in nuova moneta nazionale (es. nuova Lira), esigendo dai cittadini – per il pagamento delle tasse – solo ed esclusivamente quella moneta: in tal modo tutti i cittadini italiani – e più in generale tutti i soggetti economici – sarebbero costretti a cercarsi la nuova moneta (cioè la nuova Lira) al fine di pagare le tasse (su tale questione sia il giornalista economico Paolo Barnard che la ME-MMT sono molto chiari). Prima di questo passaggio è tuttavia necessario che lo Stato prima spenda e poi tassi, altrimenti i soggetti economici non saprebbero come andarsi a procurare la moneta per pagare le tasse con la nuova valuta.

Ciò detto, concedetemi una “divagazione tematica”: quando lo Stato tassa dopo aver speso, può decidere di lasciare una parte di quella spesa ai cittadini (tassando meno di quanto ha speso, quindi spendendo a deficit), che costituisce ricchezza concreta per la collettività! Ecco perché il vincolo del pareggio di bilancio è un crimine: se lo Stato si auto-impone il pareggio di bilancio (addirittura per Costituzione come ha fatto l’Italia nel 2012), deve tassare in misura equivalente a quanto ha speso, lasciando ZERO ricchezza ai cittadini. E medesimo discorso andrebbe fatto anche in merito ai vincoli capestro contenuti nel Fiscal Compact (Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria), la cui ratifica è stata autorizzata dal nostro Parlamento nel luglio del 2012. Il Fiscal Compact, infatti, in aperto contrasto sia con il Trattato di Maastricht che con il cosiddetto Trattato di Lisbona, prevede – tra le altre scempiaggini – l’obbligo di non superamento della soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del PIL (e superiore all’1% per i Paesi con debito pubblico inferiore al 60% del PIL). Questa misura impone a ciascuno degli Stati firmatari di non poter più spendere a deficit, lasciando quindi ZERO – dico ZERO – ricchezza ai cittadini!

Se oggi critichiamo giustamente il famigerato parametro del 3% del rapporto deficit/PIL, sappiate che dall’anno prossimo – al più tardi dal 2017 – non ci resterà più neppure quello!

Alla luce di tutto quanto sinora premesso appare quindi evidente che l’uscita dell’Italia dall’Euro – qualora avvenisse attraverso un uso corretto del principio della Lex Monetae – non rappresenti affatto un problema, tuttavia – ed è bene chiarirsi sul punto – il solo abbandono della moneta unica non sarebbe una soluzione di per sé sufficiente a risolvere i nostri problemi, infatti – a mio modesto parere – andrebbero adottate ulteriori ed urgenti misure come ad esempio: a) abrogare senza più alcun ulteriore ritardo, attraverso la procedura aggravata prevista dall’art. 138 Cost., la norma costituzionale che prevede il vincolo del pareggio di bilancio (occorre cioè cancellare l’art. 81 Cost. novellato dalla Legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1); b) denunciare i Trattati dell’UE (facoltà consentita espressamente dall’art. 50 TUE); c) pianificare e realizzare un piano di piena occupazione; d) superare definitivamente lo scellerato “divorzio” tra la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro avvenuto nel 1981; e) ripristinare concretamente i “principi supremi” dell’ordinamento costituzionale.

Giuseppe Palma 

Fonte scenari economici

mercoledì 1 aprile 2015

Quando ce vó ce vó

DEDICATO A TUTTI GLI €URISTI!!!



















#sapevatelo

Il mio viaggio nella neosocietà....

P€RCH€’ €’ SUCC€SSO??






Si racconta in famiglia, che dal nonno paterno, abile artigiano di calzature affermatosi negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, un giorno entrò un fraticiello che arrivava dalla lontana Puglia, questi commissionò un paio di zoccoli “speciali” per Padre Pio.
Questa “storia” è stata parte integrante del mio orgoglio nell’accogliere come missione il lavoro iniziato dal nonno, poi trasformato in una fiorente attività commerciale da mio padre.
Cosi fù , nel 1983 , che con solo nel dna un eredità commerciale che durava da due generazioni, incominciai a muovere i primi passi, per arrivare a dirigere l’azienda di famiglia con affianco mio fratello e mio padre. Per una trentina d’anni questo è stato il mio ruolo nella società, cootitolare di una media impresa privata con alla dipendenze, negli anni di maggiore espansione, di una decina di dipendenti.
L’orgoglio di proseguire nell’attività di famiglia e con l’ambizione di far parte di una filiera, del "made in Italy", la migliore nel mondo, mi spinse a concentrare i miei sforzi finanziari, nella distribuzione di calzature made in Italy , portando avanti concetti di artigianalità , qualità, tecnologia e maestranza. Le dinamiche dei prezzi, avendo come priorità l’ottima fattura, chiaramente, ci posizionavano in una fascia medio alta e, in un momento espansivo prima e con un motore ben oliato poi, il mercato interno, ricettivo, ci permise di espandere la clientela. In quegli anni, sino alla fine del 1990 circa, abbiamo “beneficiato” di politiche espansive del credito al consumo, le banche immettevano a prestito moneta e c’era una massa monetaria atta a sostenere il nostro mercato interno. Tutto questo per far capire con quanto orgoglio e passione distribuivamo i pregiati prodotti made in Italy, con un ritorno di utile... che poi ...veniva delapidato dallo Stato tramite chemio-tassazione‼️...
Fin qui tutto bene... anche se qualche avvisaglio di “crisi”, si era fatto sentire  durante lapermanenza dell’Italia nello SME , e che "poteva" ben insospettire gli operatori del settore, comunque  tramite la flessibilità ritrovata, il paese fece le sue correzioni, e dall’uscita forzosa dallo SME  fino ad arrivare al brillante capodanno €urista, l'economia del paese resse, e il volano produttivo commerciale continuò il suo moto ...(non perpetuo...purtroppo.)
L’€uforia €urista portò fatturati record nell’anno del battesimo monetario, ma la sensazione che qualcosa non funzionasse a dovere si era già fatta preoccupazione; il popolo, con una nuova moneta nel portafoglio, esaltato anche dal “fogno” €uropeo, felice degli “abbattimenti” doganali, supportato da dichiarazioni politiche di "grandi auspici per il paese" e garantito in sicurezza, era intrappolato nell’idea che potessero nascere gli Stati Uniti d’Europa e, fidandosi dei governanti continuava a crederci sempre di più ma, nel frattempo si indebitava per mantenere il suo status quo. Un conto è il sogno e un conto è l’incubo a cui siamo andati incontro❗️... Nell' anno 2007 scoppia la "bomba atomica finanziaria" della Lehman Brothers , l’onda d’urto arriva fino in Cina, l’occidente con una nuova moneta e trattati capestro si trova a dover combattere (senza armi, come da Trattati!) con uno dei fallimenti più grandi della storia, tanto da provocare nel nostro paese una stretta del credito inaudita❗️
Quindi, credito al consumo azzerato, imposizione fiscale chemio-terapica (in piú il "mio" settore  ha visto crescere “solo” l’iva in 20 anni del 250% circa), costi amministrativi, costi di consulenza, limitazioni bancarie e di liquidità ... Tutto aumentò e grazie al cambio fisso adottato con l’€ , i prodotti italiani con il nuovo “listino prezzi” cominciarono a costare troppo sia per l’esportazione che per il mercato interno. Il mio orgoglioso commercio delle maestranze made in Italy cominciava a scricchiolare e la fila interminabile di clienti passati nel mio ufficio, in lacrime perché non avevano più ne denaro, ne chi potesse finanziarli (le banche tramite ridicole analisi di bilancio di clienti con trentennale rapporto fiduciario, toglievano fidi e tagliavano finanziamenti), fece si che un esaurimento nervoso, per la disperata "stretta" cretidizia di tutta la filiera (banche e di riflesso dei fornitori),  mi portò alla decisione di deliberare da un Notaio la messa in liquidazione della nostra PMI di famiglia.
Qui finisce la mia esperienza imprenditoriale.... Ed è un lutto perdere una PMI con un know  how centenario con responsabilità sul futuro dei tuoi dipendenti e la preoccupazione di "reinventarsi" ...
Non mi do pace e devo capire, devo andare più a fondo, capire perché e come è successo.

Lavora lavora, predicavano i "popolitik"  degli anni 90, che con la cultura non si mangia...

Ho perso l’azienda di famiglia, il mio posto nella società, lavorando per quasi 30 anni a testa bassa per  13 ore al giorno...
Ora sono affamato di risposte e solo una cosa potrà sfamarmi; la cultura.

Ho chiaramente più tempo di prima e così comincio il mio percorso per arrivare alla "verità".  Mah!!...Alla fine è stato come prendere la pillola “giusta” di Matrix e vedere come stanno andando veramente le cose ...non mi piacerà!
Dopo aver “mangiato” libri di storia dell’economia, approfondito il neo-liberismo importato dagli USA, aver compreso la distinzione tra economia  ortodossa e eterodossa, studiato il pensiero Keynesiano e il suo acerrimo nemico Frederich Von Hayek , analizzato gli shock economici mondiali con l’illuminante libro di Thomas Piketty “il capitale nel xxi secolo”, fino ad arrivare alle pubblicazioni dei giorni nostri di Alberto Bagnai Prof. Di Economia autore di “Il tramonto dell’€ e "L’Italia può farcela" (qui il blog) e di Giuseppe Palma autore de “Il male assoluto”(qui il libro) trovato grazie ad una critica “bonaria” di Paolo Barnard (giornalista freelance autore de (qui il blog)“Il più grande crimine"), insomma le domande che mi ponevo erano: perché le banche hanno cominciato il "giochino perverso" del "rientro"? Perché stanno soffocando le PMI? Perché tutta questa de-industrializzazione indotta? Perché siamo costretti a subire questa incontrollata immigrazione? Perché non mi sento più rappresentato politicamente?  Ma... soprattutto perché non c’è più lo Stato? "...e nel mentre perdevo l'azienda sentivo consumarsi come una candela anche la democrazia..."Per arrivare ad urlare alla gente accecata che Democrazia ed economia sono inscindibili ...é scritto!!...".
Eh!! Si ...scellerati "poppolitik" al governo e tecnocrati "travestiti" da salvatori della patria, hanno dapprima approvato
il “divorzio” tra la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro, firmando Trattati,  infilandoci nella trappola dell’€ ,  hanno poi inserito in Costituzione il “pareggio di bilancio” (la Germaia NO!) , tutto questo in una cornice di globalizzazione mondiale che pare a questo punto non più  sostenibile anzi... piuttosto  tutto questo, ci fotterà il futuro. Una riflessione storica é doverosa, perché, il livello della discussione politica, avutasi in Italia prima dell'entrata del paese nello SME, (seppure "invano", ai fini decisionali), era infinitamente più elevata di quello attuale
Anche ammesso che la ancor più rigida "censura" (ideologico-terroristica) attuale sia superabile in sede parlamentare-istituzionale, oggi non ci sarebbe più nessuno in grado di svolgere una requisitoria di quel valore politico-scientifico (diceva Spaventa, allora: "si ritiene che l’edificazione del sistema monetario rappresenti il primo sussulto dell’idea europea dopo anni di letargo; l’occasione non può e non deve essere persa...Obiettare a questo argomento è pericoloso - si badi - perché si rischia di essere marchiati di antieuropeismo, si rischia di essere marchiati come nazionalisti, come retrogradi, perché esiste anche una sorta di terrorismo ideologico europeistico...(qui gli atti a testimonianza delle lotte parlamentari dell'epoca)
Si proprio di trappola (terroristica) si tratta e in più, "qualcuno" ha ben pensato di costruirla mentendoci.
Oggi sono considerato un “idiota” perché anti-europeista , quando provo a spiegare che cosa è veramente l’€ e come viene usato non mi ascoltano e prevale quella dottrina economica ortodossa che accieca il mio interlocutore e lo porta a credere a menzogne... 
Oggi   sono   sicuro   di   chi   siano   veramente   gli   idioti. 
Gli "idioti" sono quelli che credono che l'€ sia una moneta e non un mezzo politico, usato nel peggiore dei modi. Chiaro che tenersi l'€ RISOLVE I PROBLEMI DI SPERPERO di denaro pubblico, e già che ci siamo risolve anche la CORRUZIONE e da quando c'è l'€ è risolta la problematica dell'ELUSIONE ...senza dimenticare che le RIFORME non risolveranno questi problemi!! Solo la spesa dello stato si può ridurre con il "progetto in corso" se lo Stato privatizza, non ha più PA da mantenere, considerate però che la nostra Costituzione dice qualcosa di molto diverso rispetto quello che ci chiede l'€UROPA. Gli idioti sono quelli che si sentono colpevolizzati dal debito pubblico (partita doppia se da una parte c'è -1000 dall'altra c'è + 1000 ) cioè la spesa dello Stato è il reddito di qualcun altro, è scritto sulla costituzione, E NON HANNO CAPITO L'inganno del 1981. Gli idioti sono quelli che credono che l'inflazione dipenda dalla massa monetaria. Gli idioti sono quelli che credono che si farà un "€u federale "  ...(voglio proprio vedere se i tedeschi redistribuiscono il surplus accumulato, come una "Federazione imporrebbe"). Gli idioti sono quelli che non sanno che la BCE è una SpA e che le quote di maggioranza sono della GE. Gli idioti sono gli stessi auto-razzisti che non vedono negli italiani le capacità gestionali per tornare il 4° paese in €U e 7° nel mondo. Gli idioti stanno guardando striscia la notizia, report ecc ecc, compreso quello schifo di FB (the big brother) che serve tra l' atro  per guardare i c....i degli altri, spiando dal buco della serratura. E la Cina??? Che fa concorrenza ai paesi UEM ??  Povera Svizzera sovrana!! Come farà a restare nel Mondo così piccolina? Forse ha capito il Governatore della SNB che il cambio fisso è una TROIATA, infatti ha sganciato (aveva fatto un patto non un Trattato) ,per salvare la sua economia..."NON SI PUO ACCONTENTARE TUTTI  cari",   gli  esportatori  svizzeri si  INCAZZANO  ma  la  rivalutazione  aiuta  gli  importatori poi  il  mercato   si riequilibria  DEMOCRATICAMENTE (e qui lo spiego )
Scusate lo "sfogo" ma, questo indica due  questioni sostanziali , la prima,più attuale, cioè che la "gggentee" ha creduto solo a bugie dette da economisti ordodossi al soldo del Capitale, di tecnocrati al governo nominati e non eletti , politicanti pop inconsapevoli(?) "bugiardi" e il manistream massmediatico spinnato in atto, continua ad accecare il popolo inducendolo con un bilsinguaggio orwelliano a chiedere il disfacimento dello Stato(per abbassare le tasse) che già non c’è più!! Sono anni ormai che i tg nazionali ci prefigurano scenari economici confortanti  di  anno in  anno,  ma la  ripresa?      ...Non arriva...  e i fallimenti nel nostro paese  lo   testimoniano,   come  la  crescita    zero  e   i   consumi    al   ribasso  (deflazione) ,  ormai  già  da qualche anno.   La seconda   questione  è  storica,  il popolo  non  ne è consapevole.....e la   spiega   bene  l'autore  del  blog  Orizzonte48:
"Quando si rinunciò a Bretton Woods ( le teorie keynesane furono sepolte) e  poi, negli anni successivi, si manifestò la stagflazione da prezzi petroliferi (anni 70), si verificò la rivincita dei neo-classici (sconfitti nel post crisi del '29). 

Si affermò la liberalizzazione dei capitali per farli andare a caccia dei rendimenti più alti in giro per il mondo e non sottostare a interessi reali negativi in patria. In Europa, in concomitanza, per sottrarli, al tempo stesso, al rischio dei cambi....da un lato si incentivarono accordi di cambio fisso "di area" (lo SME) dall'altro, si stabilì la dottrina delle banche centrali indipendenti:, già teorizzata dal "monetarismo", e dai nuovi macroeconomisti classici, e "importata" dagli USA.
Questa da sola non significherebbe molto se simultaneamente non avesse implicato la rinuncia-divieto al finanziamento del deficit pubblico via emissione di liquidità.
Ciò fu reso istituzionalmente possibile dal riaffermarsi della "teoria quantitativa della moneta", che ipotizza la (totalmente indimostrata) relazione tra quantità di moneta circolante (e ipoteticamente "controllata" dalle BC) e livello dei prezzi. 
Lo Stato deve perciò evitare ogni sostegno al reddito e all'occupazione in modo da non ritardare o alterare questo aggiustamento basato sulla perfetta elasticità di salari e prezzi (verso il basso, of course)End of democracy, che si basa sul fatto che le Costituzioni impongono, dopo la IIWW, invece, il sostegno al reddito e al lavoro (mediante tutele che vanno dalla stabilità, al salario equo, alle pensioni e all'assistenza sanitaria). Ed anzi, il fiscal compact accelera il processo...nella assoluta assenza di tutela del lavoro e PROGRAMMANDO LA TOTALE IMPOSSIBILITA' DI RISPARMIO DELLA FAMIGLIE (che il pakt induce ad azzerare o a rendere negativo per tutti i paesi debitori UEM e per almeno 20 anni).

Per farla breve: qualunque pallida possibilità di recupero del benessere democratico=CRESCITA CHE NON PASSI PER UNA CRESCENTE E FORTISSIMA CONCENTRAZIONE DEI REDDITI E DELLA RICCHEZZA -in una crescita necessariamente debole, perchè quella più forte vivifica l'occupazione e, quindi, le istanze redistributive-, può solo passare per l'abolizione di questi meccanismi dei trattati.

Altre vie non ce ne sono. CHI (questi meccanismi) NON LI HA CAPITI, O COMUNQUE NON NE PARLA, SEMPLICEMENTE SI DISINTERESSA DELLA DEMOCRAZIA.Lo Stato NON è un'azienda, è una famiglia che "dovrebbe" seguire le linee guida della nostra Costituzione, quella che oggi conosciamo e dovremmo amare.

Il paese ha già il motore fuso!!... Gli industriali finanziati dai risparmi dei cittadini con la Cassa Depositi e Prestiti hanno delocalizzato... OK!!?? Questi ultimi sono stati finanziati e hanno socializzato i costi della cassa integrazione, la Sanità pubblica non essendo finanziata, non garantirà più servizi essenziali:


Fondazione Angelini 
avete letto sino a che punto siamo arrivati!!
mi sa che ve lo riporto così leggete meglio, cito testualmente quanto riportato: " Con l'invecchiamento della popolazione, il calo della natalità, l'introduzione di nuove e più sofisticate tecniche di screening e i progressi nella lotta ai tumori che trasformano in molti casi la malattia da mortale a cronica siamo DESTINATI ormai ad uno STOCK progressivamente più elevato di utenti del SERVIZIO SANITARIO che mette a SERIO RISCHIO le possibilità di MANTENERE le CONQUISTE e le qualità del WELFARE SANITARIO IN ITALIA. Diventa pertanto prioritario IDENTIFICARE i fattori più importanti che aumentino la qualità della salute favorendo la crescita dell'aspettativa di vita e di quella della piena salute. E' questo l'obiettivo del rapporto Angelini che presenterà i risultati di analisci ECONOMETRICHE SU UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO A LIVELLO EUROPEO concentrando la propria attenzione sull'effetto di stili di vita, istruzione, partecipazione sociale ed effetti paese legati all'efficacia dei sistemi sanitari nazionali su una vasta gamma di indicatori soggettivi e oggettivi di salute e funzionalità. I risultati presentati includeranno la quantificazione dell'impatto dei principali fattori su benessere soggettivo calcolato in termini MONETARI e sui RISPARMI per gli individui e per i sistemi sanitari nazionali e verranno discussi nella tavola rotonda da una panel di rappresentanti delle ISTITUZIONI".
Come dire non ce n'è più per nessuno⁉️ "

 ...e il Governo continua a fare la partita sporca, puntando il dito sui lavoratori ed ordendo un cuneo fiscale al contrario... avremo un futuro di DEMANSIONAMENTO epocale causa crisi e jobs act , http://sopravviverenelxxisecolo.blogspot.it/2015/01/ecco-cosa-non-cela-il-jobs-act-e-lart.html con conseguente abbassamenti di salari e dei prezzi, ricordiamoci che l'€ é una moneta che gli Stati dell’eurozona devono chiedere in prestito per finanziarsi (servizi,PA, sicurezza, scuola ecc)alle banche private e alle quali devono successivamente e concretamente restituire, gravata di interessi, andandola a scippare ai cittadini attraverso sistemi giacobini di accertamento fiscale (il grande fratello Orwelliano é già pronto❗️), così facendo andremo ad aggravare la deflazione in corso, provocando una spirale verso il basso che, altro non è che un salto nel BUIO.

Oggi la DEMOCRAZIA pende dalle labbra di un rappresentante di ESSI che con promesse (bugie), legate a tecnicismi  non   usuali   al   pubblico    meno    istruito,   di   espansione   monetaria   il  “ Quantitative  easing “,l'alleggerimento quantitativo, che altro non è che un boomerang (http://sopravviverenelxxisecolo.blogspot.it/2015/01/q-dello-zombi-draghi.html).

Oggi la DEMOCRAZIA è soffocata da un vincolo esterno che ci fa importare povertà, costringe i parlamenti  nazionali già desautorati ha praticare l’austerity e ha prelevare sempre più tasse ed indurre sempre più povertà. Cazzo bel sogno quello europeo, abbiamo fatto proprio progressi nell’integrazione dei popoli egemoni occidentali... Siamo sotto Shock economico indotto, sotto shock terroristico (indotto), perché così è più facile farci accettare nuove “regole”❗️
 Stanno attaccando la nostra Costituzione perché ultimo baluardo democratico in U€, ma, come possiamo definirci liberi in un mercato quasi completamente “privatizzato” e “oligopolista”? Le Corporate controllano, ormai, ogni aspetto della nostra vita e le regole ordo-liberiste imposte dal vincolo esterno faranno piegare la società su se stessa.
Non dobbiamo scordarci che se di oligolpolio si parla, la BCE (oligopolista monetaria) è l’indegna rappresentante di questa sciagurata  "costituzione economia €uropea".
In Italia ora...
"Le riforme costituzionali andranno avanti, a prescindere da qualsiasi neo-assetto determinato dalle fantasiose analisi dietrologiche sul "modo" in cui è stato eletto il neo Presidente Mattarella.
"Ma questo per l'inerzia inarrestabile di chi ormai non ha più la possibilità di tornare indietro sull'idea che esse significhino "fare presto" nel tagliare la spesa pubblica, cioè il welfare (...cioè il sostegno di ultima istanza alla domanda di chi non è ancora disoccupato, ma così lo diverrà presto).
Così come andranno avanti - e lo stiamo vedendo- le privatizzazioni(link libro bianco)che privano definitivamente l'Italia del controllo delle residue filiere strategiche indispensabili per provare almeno a rilanciare in modo strutturale (e non soltanto deflattivo competitivo) la nostra economia ormai quasi-coloniale.

La lotta alla corruzione andrà avanti, cioè si straparlerà di uomini-personaggio, indecisi a tutto e alquanto nel pallone di fronte ad una realtà (per loro) incontrollabile, che affrontano eroicamente, a mani nude, mafie-cricche e altri animali che andrebbero combattuti con tutto meno che con quello che si ostinano a proporre (e che neppure riescono a realizzare, per quanto vano). "
Nel percorso “culturale” che tanto mi affamava mi imbatto nell’autore delle parole qui sopra sottolineate, di un libro e poi nel suo già citato blog” Orizzonte48 “, il Presidente Luciano Barra Caracciolo ( http://orizzonte48.blogspot.it ) che mi apre gli occhi sull’incostituzionalità dei Trattati di Maastricht e Lisbona e di come ESSI si ergono a controllori di questa neo-società; Euro e (o) democrazia costituzionale è il titolo, un viaggio storico, giuridico e tecnico della convivenza impossibile tra la nostra Costituzione e i trattati europei.

Alla base di tutta la questione quindi, l’instabilità finanziaria U€, le €uroassimetrie commerciali, l’€urofanatismo anti-italiano, e i Trattati anticostituzionali Ordo-liberisti... Ora tutto ciò dovrebbe emergere ed essere di  consapevolezza delle masse, ma purtroppo NON è così!!
 Un’intera classe politica di governo si è impegnata a nascondere la verità sul “demenziale” assetto, contrario agli interessi economici e democratici di un intero paese anestetizzato.

Oggi sono contestato dalla "gggentee" perché non vedono nella moneta, collocata nell’area valutaria ottimale (AVO), il NON senso economico razionale... Questo lo si realizza solo se esiste un assoluta convergenza dei paesi membri. Al contrario, come già stà accadendo, sarà DANNOSA perché esigendo forti trasferimenti COMPENSATIVI, condurrà a forti tensioni interne nell’area stessa, fino a sollevare ostilità di una parte della comunità sociale coinvolta, verso l’altra.

Quello che provo a spiegare è che il gioco a cui ci costringe il vincolo esterno, cioe divenire esportatori per definizione, è un gioco a saldo zero, (che caratterizza proprio l’area AVO),  che va a deprimere la quota salari del paese coinvolto e quindi la sua domanda aggregata (PIL) e se tutti i 27 paesi membri devono esportare per far crescere la propria economia e il proprio surplus, chi importa?  Questo porterà a conflitti sociali e territoriali, perché in futuri scenari economici di “crisi”, non verranno più combattute, lasciando la correzione al sacrificio del solo fattore “lavoro” e che non ricada più sul capitale.

Il Professorone Bocconiano Monti, insegna: ...“un giorno ci saranno delle crisi...”

"E questi profeti del paradosso, allora avrebbero reclamato “mano libera”, “tecnocratica”,“indipendente” e “incontestabile” per RIDISEGNARE TEOLOGICAMENTE la SOCIETÁ €uropea".


Evidentemente però, come affermava Antonio Gramsci «la storia insegna ma non ha scolari», visto che quella descritta è la situazione italiana post adesione all'Euro, sembra che ci troviamo a metà degli anni 20', in pieno regime fascista: "il 18 agosto del 1926 allorquando in un discorso tenuto a Pesaro, Benito Mussolini, annunciò per la Lira una politica di rivalutazione nei confronti della Sterlina, la valuta mondiale di riferimento a quel tempo."... Interessantissima la lettura che inquadra "economicamente" il fascismo (che fu reazione) e, che molti, troppi purtroppo, "rimpiangono" non capendo di esserci, già dentro...











I am
and I love Europe, not €urop€


buona vita amici ;-)